Le sfide vinte e quelle ancora da vincere
Fin da subito ci siamo rimboccati le maniche per chiudere, in meno di due anni, operazioni incancrenite da decenni. Sono convinto che nessun altro, nella nostra stessa situazione, avrebbe potuto e saputo fare di meglio. Due esempi su tutti: il contenzioso decennale delle case dell’ex cooperativa a Valle Tassignana e l’acquisizione pubblica dei servizi del Querceto.
L’operazione Querceto, pur realizzata, giustamente, con i contributi dei proprietari, ci ha visti protagonisti – con una difficile trattativa, prima, e un’altrettanto difficile conduzione dei lavori, poi – di uno storico riavvicinamento tra le parti che porterà presto all’acquisizione pubblica di tutta l’area, restituendole la dignità e il ruolo residenziale che le è proprio e che nessuna amministrazione comunale in venti anni le ha mai riconosciuto. Così come, del resto, la chiusura definitiva del passaggio di proprietà dei terreni espropriati a Valle Tassignana per la costruzione delle case della vecchia cooperativa, con l’alienazione degli stessi ai proprietari delle abitazioni.
In entrambi i casi ci siamo confrontati con i cittadini direttamente interessati coinvolgendoli nelle scelte dell’amministrazione di cui sono “azionisti”; in entrambi i casi siamo giunti alla definizione di un accordo che salvaguarda gli interessi generali della comunità e i diritti del singolo cittadino. Si tratta di due risoluzioni molto importanti – oserei dire “storiche” – di cui la nostra amministrazione può vantarsi in questi primi tre anni.
Ci siamo resi protagonisti anche degli stravolgimenti istituzionali che ci coinvolgono indirettamente, come la battaglia per la salvaguardia del Consorzio dell’Acquedotto o quella per il dimensionamento scolastico, e quelle piccole grandi rivoluzioni come la raccolta differenziata che partirà a breve. Sfide delicate e rilevanti per il futuro. Pensiamo per un attimo che battaglia alla “Davide contro Golia” che si sta portando avanti per tutelare le nostre acque contro l’ATO e che ci ha visto protagonisti come ente virtuoso. E la scuola? Ogni anno soggetta a soppressioni di plessi e presidenze.
Avremmo potuto amministrare più facilmente aumentando le tasse, ovvero fare ulteriori debiti non preoccupandoci se ormai ci fossero già i presupposti per la dichiarazione del dissesto finanziario. Abbiamo evitato qualche lavoro perché ci sembrava più importante evitare il dissesto e l’ulteriore effetto deleterio dell’attuale congiuntura economica.
Abbiamo lavorato, lavoriamo e lavoreremo sempre, seppur tra mille difficoltà, con l’onestà che ci contraddistingue, con responsabilità politica e amministrativa. Sapendo bene quali tempeste abbiamo superato, consapevoli di non lasciare debiti alle generazioni future, consapevoli dei sacrifici che chiediamo alla popolazione.
Oggi possiamo dire che la soddisfazione per il lavoro svolto sia molta. E non ci sarà propaganda denigratoria che cancellerà questo lavoro e i progetti che si stanno avviando, basi di un’impronta nuova e coraggiosa dell’intero assetto del territorio. Come avevamo promesso ai nostri cittadini, dopo una mastodontica opera di risanamento che si sta per concludere, ora è finalmente giunto il momento di ripartire.
Stefano Petrocchi