Scuola: cuore pulsante del nostro paese

Un altro passo avanti è stato fatto con enorme soddisfazione e dopo anni di trattative, riunioni tra amministratori comunali, sindacati, provincia e regione. Con la delibera n. 103/2013 sul dimensionamento scolastico, la Provincia di Rieti ha inviato alla Regione Lazio la proposta di riorganizzazione dell’offerta formativa. Un atto importante e forse decisivo, dove vengono accorpate molte scuole e viene richiesto con forza il riconoscimento della montanità e di tutte le difficoltà legate ad un territorio così particolare come quello della nostra provincia.

Grazie all’accordo con il comune di Cantalupo in Sabina, la Provincia di Rieti chiede l’accorpamento della scuola di Cantalupo presso il nostro Istituto comprensivo e l’autonomia scolastica per la nostra scuola.

Abbiamo investito moltissimo in denaro e progettualità sulla nostra scuola. Al contrario di governi che pensano a tagliare lì dove si dovrebbe investire, noi abbiamo preso la strada opposta, con convinzione e decisione. Un investimento sulla qualità e sulla valorizzazione vera del nostro territorio, che finalmente abbiamo condiviso con un ampio accordo con tutti i comuni sabini e noi in particolar modo con gli amici di Cantalupo, superando steccati che sembravano insuperabili.

Un grazie alla lungimiranza degli amministratori, alla determinazione degli insegnanti e dei presidi con cui ho collaborato.

Provo un’enorme soddisfazione e so che ora siamo arrivati al momento decisivo. Ora spetta alla Regione Lazio accogliere le proposta dei comuni e della Provincia.

Ce l’abbiamo messa tutta, abbiamo guardato al futuro dei nostri figli. Futuro che si conquista con l’istruzione, la cultura, la preparazione, ingredienti fondamentali che appartengono alla nostra scuola a cui aggiungo la passione che mettono i nostri professori, i collaboratori, la segreteria, i dirigenti che si sono susseguiti negli anni. Uomini che dedicano tutto di loro per la nostra scuola, anche gratuitamente, fuori dall’orario di lavoro, perché vedono nel loro lavoro una missione. Ho avuto il piacere di condividere con loro questo cammino meraviglioso in questi cinque anni e porterò con me per sempre un bagaglio di umanità ed emozioni particolari e uniche.

Ci davano per visionari e sprovveduti in certe sedi quando auspicavamo la collaborazione di tutti e discutendo con alcuni sindacalisti auspicavamo che la politica finalmente facesse la sua parte, e cosi è stato. Ora in Regione, sperando che il gran lavoro svolto venga riconosciuto definitivamente in modo che la nostra scuola possa avere di nuovo la sua piena autonomia.

Stefano Petrocchi