Lettera aperta sul relitto stradale di Montefiolo

Cari concittadini,

Dopo aver ricevuto la vostra petizione ed aver constatato che i timori di molti nascono da una cattiva informazione, interessata a screditare l’amministrazione che mi onoro di guidare, voglio chiarire definitivamente la questione attraverso questa lettera aperta che vale come risposta collettiva.

Il 29 novembre ho firmato il contratto con il quale il comune di Casperia ha venduto un pezzetto di terra (tratto finale di un relitto stradale) alle Suore oblate benedettine di Priscilla – non clarisse, come erroneamente si scrive da qualche parte senza nemmeno conoscere la storia del luogo – che da ottanta lunghi anni si prendono cura del monastero di Montefiolo, fondato dai frati cappuccini oltre cinque secoli fa. Abbiamo accettato la loro proposta perché, secondo noi, il comune non aveva nessun interesse ad essere proprietario di una strada ormai inesistente ma che comunque ci obbligava ad esserne responsabili, a fronte di un interesse legittimo e comprensibile avanzato da parte di chi vedeva quell’area come una breccia nelle mura del monastero, ovvero un punto debole per la sicurezza dei beni e delle persone.

La chiesa del Ss. Salvatore è proprietà dello Stato, rappresentato dal ministero dell’Interno, precisamente Fondo edifici di culto. Si tratta di uno di quei beni espropriati agli enti ecclesiastici all’indomani dell’unità d’Italia, nel 1861. Che cosa se ne fa lo Stato di un edificio di culto? Niente; ovviamente non può far altro che affidarlo a chi già possiede il monastero. Il comune non può vantare nessun diritto sulla fruibilità della chiesa, se non quello stabilito dai vecchi contratti che obbligano le suore ad aprirne la porta per la partecipazione alle funzioni religiose. A scanso di equivoci, nel contratto di vendita stipulato c’è scritto: « Si garantisce a chiunque l’accesso alla chiesa durante i giorni e gli orari in cui avvengono le celebrazioni; l’ingresso, sia pedonale che carrabile, sarà consentito attraverso detto terreno dopo l’ultimazione dei lavori atti a rendere percorribile la strada di accesso; nell’intervallo di tempo necessario alla messa in opera della predetta strada, la parte acquirente si obbliga e garantisce che l’accesso alla predetta chiesa verrà comunque garantito ai fedeli attraverso gli ingressi presenti all’interno delle mura della clausura ». Insomma: le suore vogliono rendere fruibile l’ingresso storico, nel frattempo resta tutto come prima: si usa la porta carraia.

  • Cosa cambia ora a Montefiolo? Il relitto stradale che si trova nell’insenatura tra le mura del monastero e la facciata della chiesa, diventa proprietà delle suore, le quali metteranno un « cancello in ferro che permetterà in ogni caso la visibilità delle opere, installato mediante accorgimenti atti a preservare il contesto naturale in cui la chiesa è inserita e comunque senza alcun innalzamento di cinta o mura. »
  • Si potrà visitare la chiesa quando non c’è la messa? Anche questo aspetto non è mutato: è facoltà delle suore aprire le porte del monastero oltre che della chiesa, che è affidata alla loro gestione.
  • Cosa ci guadagna il comune? Sono due i vantaggi: il primo, l’ho già accennato, è quello di non essere più responsabili di una strada che non si usa più da decenni; il secondo, è il ricavato della vendita che ammonta a 15mila euro, investiti interamente per migliorare la fruibilità di quel parco pubblico che è Montefiolo stesso – nel rispetto del programma elettorale con cui mi sono presentato a voi.
  • Perché tanto clamore? Lo dico senza peli sulla lingua: il clamore nasce perché c’è chi lavora per la crescita del paese, sforzandosi di superare mille difficoltà, e chi invece tenta in ogni modo di bloccare l’attività amministrativa nella speranza di ricavarne un improbabile consenso popolare.

Nella speranza di aver chiarito definitivamente ogni dubbio e di aver ristabilito la verità dei fatti e degli atti pubblici – che sono sempre a disposizione nel rispetto della legge – vi ringrazio per la pazienza avuta nel leggere questa mia lettera e colgo l’occasione per porgere a voi tutti un caro augurio di buon Natale.

Il vostro Sindaco
Stefano Petrocchi