Relazione di fine mandato
Non abbiamo attraversato gli anni più felici e facili per l’Italia, per l’Europa, per la regione. Questo è incofutabile. Non sono stati gli anni della spesa pubblica folle, delle assunzioni, dei contributi a pioggia, delle indennità, dei soldi dati e presi da ogni parte. No, raccontare questo e fare paragoni su questo è da folli e da incoscienti. La politica come l’ho, l’abbiamo vissuta noi in questi anni, è stata sacrificio, passione, dolore, amore, coraggio. Dedizione estrema.
In questi anni si è passati dal prendere 14 mutui per 2 milioni di euro prima del 2009, a poterne prendere 4 per un totale di 310mila euro sotto i miei due mandati. In questi anni si è passati dal ricevere la media di 340mila euro annui di trasferimenti statali, a 190mila euro. In questi anni si sono affrontati e pagati debiti per circa 700mila euro, di cui 300mila euro coperti da mutui per debiti fuori bilancio. Noi siamo riusciti a rientrare dai debiti con la spesa corrente e i nostri sacrifici. Non abbiamo trattenuto “furbescamente” somme da restituire poi. E molto altro che è agli atti.
Nonostante tutto questo, negli ultimi cinqu anni abbiamo sostenuto spese per lavori pubblici per circa 770mila euro. Abbiamo più mezzi a disposizione del comune. Abbiamo una protezione civile fiore all’occhiello che copre 12 comuni. A loro il mio grazie più sentito.
Nonostante tutto questo non è mancato il bonus bebè, non sono mancate le borse di studio per i ragazzi meritevoli che istituimmo dieci anni fa. Non è mancato nulla a livello sociale: banco alimentare, collaborazione con le associazioni di promozione sociale e di volontariato, lo sportello per la dislessia, il servizio civile per gli anziani poi potenziato per altri servizi ancora. La consulta per le pari opportunità, iniziative sociali di ogni tipo che se ora non ricordo, il nostro assessore potrà completare di dire. Nonostante tutto questo non è mancato il sostegno alle nostre associazioni, alle iniziative culturali di ogni genere. Mai e dico mai a una persona una, in difficoltà in questo comune, è mancato il sostegno dell’ente in qualsiasi modo sia stato possibile. Una opportunità per rialzarsi. Mai e dico mai in qualsiasi momento e qualsiasi somma urgenza o emergenza, l’amministrazione non è stata in grado di affrontarla con fondi propri.
In questi dieci anni noi siamo stati il cambiamento richiesto. Un cambiamento cosi radicale che si vive con i risultati ottenuti. Piano urbanistico generale che ha tutelato il nostro territorio dandogli una chiara identità e vocazione di tutela dei borghi, della nostra campagna e del centro storico. Un piano di assestamento forestale che evita la burocrazia per la vendita dei boschi e per l’economia dell’ente, che tutela i nostri boschi e le nostre montagne, i pascoli. Un piano di emergenza comunale e intercomunale voluto dalla comunità montana che presiedo, per dare sicurezza alla popolazione e prevenire rischi alla vita delle stesse. Un piano comunale e intercomunale per le onde elettromagnetiche per garantire il controllo in questo lembo di terra sull’inquinamento delle onde elettromagnetiche oggi all’attenzione anche della UE. Un nuovo regolamento edilizio per agevolare anche le attività nel centro storico (attività che quando iniziai nel 2009 erano due…oggi molte di più). Abbiamo lasciato questo comune come socio della Saprodir, noi che fummo i primi a dare il via alla raccolta differenziata porta a porta in provincia,vogliamo essere i primi tra coloro che credono che il problema dei rifiuti si risolverà solo con un sistema autonomo nella nostra provincia. Lasciamo a questo comune la nuova sede del consorzio dell’acquedotto media sabina, perché rappresenta la nostra battaglia vinta per la difesa dell’acqua pubblica. L’abbiamo salvaguardata e resa indipendente nell’ato attraverso il consorzio gestito e controllato direttamente dai sindaci. Lasciamo un piano per la sicurezza e videosorveglianza già approvato e sottoscritto in prefettura.E ora amplieremo l’illuminazione pubblica e la sostituzione delle lampade con quelle a led. Avremo il wiFi libero e sarà installato il postamat. Lasciamo una scuola forte che deve continuare la sua battaglia per il riconoscimento di quella montanità che le restituirà la presidenza titolare. Lasciamo un paese cardioprotetto con i defibrillatori.
E dico con forza e convinzione che avremmo voluto attivare gli ascensori e che stanziammo delle somme importanti in bilancio per questo, ma anche qui, dopo il terremoto, abbiamo scelto come priorità la tutela dei nostri bambini e speso quelle cifre per la ristrutturazione della scuola dell’infanzia.
Non abbiamo mai smesso di credere nei giovani, che hanno una comunità giovanile e un consiglio comunale a essi dedicato. In autonomia, perché si cresce così, dando loro l’opportunità di farlo.
Non posso non ricordare il rinnovo della bandiera arancione, negli anni più difficili e ricordo che a molti comuni non è stata rinnovata. Noi siamo rientrati di nuovo tra i comuni virtuosi, tra le eccellenze d’italia e grazie a questo rinnovo avremo le colonnine per le ricariche delle macchine elettriche. E anche qui il disfattismo, il far credere che il paese avesse mille problemi, è stato sconfitto dal lavoro e dal merito.
Dimentico sicuramente qualcosa, tante cose.
E prima di concludere un pensiero al terremoto. Alle vittime di esso. Al nostro patrimonio danneggiato. Non posso dimenticare le persone che in quelle ore si sono attivate con prontezza per aiutare. Molte schede aides sono state compilate, danni segnalati, ecc. anche questa sarà una sfida per il futuro.
In politica e nella vita amministrativa, ci sono dei principi che dettano la linea, tracciano la rotta per svolgere al meglio il proprio lavoro e conseguire risultati: onestà, dedizione, sacrificio, fiducia e speranza. Abbiamo navigato in acque tempestose ma mai sbagliato la rotta perché spinti da questi principi. E questi principi portano alla solidità, ad avere coraggio, sicurezza. Questo so di aver lasciato in questi anni.
E non posso dimenticare di menzionare il sentimento che vivo di più: la gratitudine.
In primis permettetemi, ai dipendenti di questo ente. Persone speciali, uomini e donne straordinari con cui mi legherà sempre un fattore umano che va oltre il dover lavorare insieme. Lavoratori che vanno oltre il loro mansionario, oltre il normale orario di lavoro. Persone speciali che sono l’esempio più bello dell’Italia del settore pubblico. I polmoni di questo ente, le braccia, le gambe e il cuore. A loro tutti il mio più sentito grazie.
Grazie ai nostri Carabinieri, alla polizia locale,ai volontari della protezione civile, alle associazioni tutte e ai loro associati, perché ho vissuto con loro il senso di COMUNITA’ e amore condiviso per CASPERIA.
Grazie alla parrocchia, ai parroci con cui ho collaborato e a don Sergio, perché il valore sociale di essa all’interno della nostra comunità è importante e collaborativo. E grazie soprattutto per l’aiuto nel mantenimento del nostro patrimonio, per gli eventi organizzati e vissuti insieme, che sono anche la tradizione di Casperia.
Grazie ai consiglieri e assessori, tutti. Questi dieci anni li ho attraversati tutti con alcuni di voi, a questi cinque anni con dei nuovi arrivati.
Casperia l’ho amata oltre le mie forze e la salute ne ha risentito, ma senza pentimento, senza esitazione. Amministrare bene significa farlo con il cuore e ho imparato, mettendo le persone prima di tutto. Lì dove c’era da spendere per un tratto di strada o per un progetto per sostenere chi non ce la faceva, non abbiamo mai esitato. Prima la dignità della persona. Prima la sua sicurezza, la sua salute. Questo abbiamo fatto con orgoglio, nel rispetto della legge sempre.
Certo di lasciare un comune più forte e più fiero.
Grazie
Il vostro sindaco Stefano Petrocchi