Voce del sindaco

Le sfide vinte e quelle ancora da vincere

Fin da subito ci siamo rimboccati le maniche per chiudere, in meno di due anni, operazioni incancrenite da decenni. Sono convinto che nessun altro, nella nostra stessa situazione, avrebbe potuto e saputo fare di meglio. Due esempi su tutti: il contenzioso decennale delle case dell’ex cooperativa a Valle Tassignana e l’acquisizione pubblica dei servizi del Querceto. Continue reading

Noi non ci arrendiamo, Casperia riparte

La crisi incombe, i fondi scarseggiano ma non ci siamo mai arresi né siamo rimasti con le mani in mano. Questa amministrazione ha sostenuto le famiglie in difficoltà, anche integrando ove necessario gli oltre 200mila euro per servizi sociali e diritto allo studio ottenuti dalla Regione Lazio. Abbiamo contribuito alla ristrutturazione dell’oratorio parrocchiale, per far crescere i nostri figli in un ambiente sano sotto tutti i punti di vista. Siamo da sempre vicini alle associazioni del territorio, mettendo loro a disposizione tutto ciò che possiamo. Continue reading

Debiti fuori bilancio e crisi economica. Quanto ci costano?

Il bilancio di previsione appena approvato è il risultato di una serie di fattori, interni ed esterni all’amministrazione comunale, che ci portano all’assunzione di responsabilità davanti alla popolazione di Casperia. Continue reading

Perché ricordiamo Silvestro Colalelli

L’intitolazione a qualcuno di un pezzo, seppur piccolo, della “cosa pubblica”, è un atto di quelli che non cambiano immediatamente la vita dei cittadini. Si tratta di un atto simbolico che l’amministrazione comunale pone in essere per lanciare un messaggio alla popolazione, soprattutto alle generazioni future. Continue reading

Cerimonia del 4 novembre: il discorso del sindaco

« Domani partirò per chissà dove, quasi certo per andare alla morte. Quando tu riceverai questa mia, io non sarò più. Forse tu non comprenderai questo, non potrai capire come non essendo io costretto sia andato a morire sui campi di battaglia. Addio, mia madre amata, perdonami dell’immenso dolore ch’io ti reco e di quello ch’io reco al padre mio e a mia sorella, ma, credilo, mi riesce le mille volte più dolce il morire in faccia al mio paese natale, al mare nostro per la Patria mia naturale, che il morire laggiù nei campi ghiacciati della Galizia o in quelli sassosi della Serbia, per una Patria che non era la mia e che io odiavo. Addio mia mamma amata, addio mia sorella cara, addio padre mio. Se muoio, muoio coi vostri nomi amatissimi sulle labbra, davanti al nostro Carso selvaggio. » Continue reading