Successo per il secondo appuntamento con gli autori di teatro

On 13 maggio 2013

A fine aprile, di nuovo presso il centro culturale “Piccolo Teatro del Violangelo” al Querceto di Casperia, e sempre a cura di Violetta Chiarini, che ne è la direttrice, si è svolta, col patrocinio del Comune dello splendido borgo medievale, la seconda delle dieci manifestazioni dedicate agli autori di teatro contemporanei e in programma fino al prossimo dicembre.  Esse rientrano nel progetto Teatro in provincia. 10 teatri per 33 autori, promosso dal Ce.N.D.I.C., Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea e, in quanto attività dell’associazione culturale Terzo Millennio-Compagnia del Violangelo, nel “Progetto SabinArte-cultura e spettacolo”.

Per questo secondo appuntamento, una  nuova rosa di autori e nuovi nomi del Gruppo Giovani della Compagnia di Violetta Chiarini. Dopo una gioiosa sigla eseguita dal pianista jazz Carlo Posio, la serata si è aperta con La fidanzata di Don Milani, di Paolo Puppa, un monologo pregevole sul piano letterario, non altrettanto su quello drammaturgico, che ha messo a dura prova il talento registico della Chiarini e quello di attrice comica di Marina Vitolo. La loro sinergia è riuscita tuttavia a vivificare il testo, conferendo alla colta scrittura di Puppa  il valore aggiunto di una teatrale gradevolezza.

E’ stata poi la volta di una scena dal testo drammatico di Emanuele Cerquiglini Solitudine rincasa, una solitudine al femminile, tanto più devastante in quanto vissuta all’interno di un rapporto di coppia, dove un marito indifferente e sordo agli appelli della moglie, non si accorge, mentre è distratto da una partita di  calcio in TV, che lei si sta suicidando sotto i suoi occhi! Buona la prova dei due interpreti: una grintosa e appassionata Simona Balducci e un sorprendente Andrea Gesmundo.

Nel terzo “corto” teatrale, tratto  da I ragazzi del Bambù di Daniela Igliozzi, si è esibito l’affiatato gruppo degli interpreti in una scena corale, ambientata nella periferia povera di una metropoli, con personaggi di oggi che lottano per la sopravvivenza.  Un testo minimale in cui si è particolarmente distinta la fresca interpretazione dell’undicenne Joele Donati.

A seguire il monologo Amore, di Roberta Calandra, interpretato con felice autoironia da Violetta Chiarini, che ha reso con puntuale efficacia lo stato d’animo di chi, all’interno di un lungo rapporto di amicizia tra due persone di sesso diverso (situazione non rara), è segretamente innamorata – in questo caso, infatti, si tratta della donna – dell’ ignaro amico e trova il coraggio di rivelarsi alla vigilia delle di lui nozze, che tenta di scongiurare con un’argomentata e viscerale confessione in gustosa chiave sensual-tragicomica.

E’ stata poi la volta di un estratto da Cabriolet-la morte di Edoardo, di Lina Maria Ugolini, testo ispirato alla tragica morte per suicidio di Edoardo Agnelli, in cui le parole dell’autrice sono interpolate con i versi  poetici che Mahler scrive per la sua opera Lieder eines fahrenden Gesellen.  Una scena accompagnata e resa coinvolgente dalla musica mahleriana, e recitata con calda partecipazione da Benito Bocci, Miranda del Sasso e Joele Donati.  L’atmosfera quasi metafisica di Cabriolet è stata piacevolmente interrotta da un testo dolceamaro, che richiama alla mente certi personaggi di Franca Valeri, Quando a una donna serve l’avvocato dei sentimenti, di Claudio Braggio. Marina Vitolo,  provenendo dal gruppo comico “Bambine cattive” e quindi perfettamente a proprio agio in un monologo divertente, ha reso con frizzante naїveté il personaggio della moglie che si ostina a non vedere, contro ogni evidenza, l’omosessualità del marito. Le faceva da ironico contrappunto, in veste di attore brillante (come brillantissimo è nel condurre il Notturno italiano di RadioRAI), Carlo Posio, abbandonando momentaneamente il ruolo di interprete al pianoforte di famosi brani musicali, che hanno aperto e chiuso i corti teatrali, contribuendo così alla fluidità e al giusto ritmo della serata.

La sequenza dei corti si è conclusa con Cerco casa, di Violetta Chiarini, un graffiante monologo con evocazione di svariati personaggi, un teatro allo stato puro, come già avemmo modo di scrivere in altra recensione, una teatralità non omologata per un testo recitato dall’autrice con comicità esilarante e divertissement linguistico.

Dopo la presentazione dei sette testi è intervenuta Duska Bisconti -  presente in sala con Marcantonio Lucidi – che ha parlato dello scopo del Centro di Drammaturgia Italiana Contemporanea, di cui lei e la Chiarini fanno parte, che è quello di diffondere nel territorio nazionale le opere degli autori italiani contemporanei, troppo spesso ignorati dallo show-business del nostro Paese. La Bisconti ha sottolineato il ruolo del pubblico come coprotagonista delle manifestazioni,  anche, ma non solo, attraverso la scelta dei testi preferiti. Ha pure riferito sull’ottimo riscontro che sta avendo a livello nazionale il progetto Teatro in provincia. 10 teatri per 33 autori, da lei stessa ideato  e pianificato, con la collaborazione di Antonia Brancati, Francesco Randazzo e Paolo Valentini.

Duska Bisconti ha poi presieduto alla votazione del testo più gradito dal pubblico, precisando che i “corti” vincitori nelle dieci serate dei dieci teatri saranno in seguito rappresentati per intero a cura del Ce.N.D.I.C.  Per ragioni di trasparenza, correttezza e oggettività i nomi degli autori in corrispondenza ai relativi testi sono rimasti segreti per il pubblico fino alla graduatoria finale, che è la seguente:  1°- V.Chiarini “Cerco Casa,  2°-  C.Braggio “Quando a una donna serve l’avvocato dei sentimenti”, 3°- L.M.Ugolini “Cabriolet”, 4°- P.Puppa “La fidanzata di don Milani”,  5°- D.Igliozzi “I Ragazzi del Bambù”,  6° – R.Calandra “Amore”,  7°- E.Cerquiglini “Solitudine rincasa”.

Cerco casa, avendo  ottenuto il maggior numero di voti, è stato il “corto” vincitore (e certo il più teatrale) della seconda serata di drammaturgia italiana contemporanea  a Casperia.  C’è da dire che, a parte questo testo della Chiarini e quello di Roberta Calandra, Amore, pure assai teatrale, nel complesso i testi, sia per il contenuto, sia per lo spessore drammaturgico, sono risultati più deboli rispetto a quelli presentati nella prima serata lo scorso febbraio.  Tuttavia,  la sapiente regia di Violetta Chiarini – che si è estrinsecata in un’accorta sequenza dei brani recitati, in un’appropriata scelta delle musiche di scena, dal vivo e registrate, e in un approfondito lavoro sugli attori – ha conferito, grazie anche al suggestivo disegno luci e alla fonia di Walter de Angelis, teatralità e godibilità alla manifestazione, apprezzata ed applaudita da un pubblico molto attento e partecipe e già in dichiarata aspettativa della terza serata.

Fernando Bevilacqua

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